Collezione
GALLERIA FOTOGRAFICA DEL MESE
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LA MIA COLLEZIONE MUSEO IN PILLOLE
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Codice
Penale.
Buona visione.
Benvenuto!
Io
sono
Robotoys,
un
Graphic
Designer
e
un
collezionista
dal
lontano
1990.
Voglio
raccontarvi
la
mia
meravigliosa
e
incredibile
avventura
nel
mondo del collezionismo…
La
mia
storia
inizia
nel
lontano
1974,
erano
i
meravigliosi
anni
70',
un decennio meraviglio, ricco di innovazioni rivoluzionarie.
In
questo
eclettico
e
variopinto
contesto,
nasceva
nel
cuore
della
Capitale il Collezionista e Toys Hunter Robotoys.
Sono
sempre
stato
un
bambino,
meticoloso,
inquadrato,
ordinato
e
molto
preciso,
il
che
faceva
già
presagire
la
mia
particolare
predisposizione
al
collezionismo.
Come
ho
sempre
affermato,
c'è
una
grande
differenza
tra
collezionare
e
Collezionista.
Tutti
possono
collezionare,
ma
soltanto
in
pochi
possono
definirsi
veri
collezionisti.
Dietro
un
vero
collezionista
ci
sono
anni
e
anni
di
studio
e
ricerche
accuratissime,
assolutamente
necessari
per
raggiungere
i
massimi
livelli conoscitivi nel settore che si vuole collezionare.
Alla
base
di
tutto
c'è
un
ideale
di
completezza
e
“perfezione”.
Non
manca,
soprattutto
in
alcuni,
una
certa
eccentricità
legata
alla
stravaganza,
pignoleria,
desiderio
di
catalogazione
e
desiderio
nostalgico
di
ritrovare
oggetti
legati
ai
ricordi
felici
della
propria
infanzia.
Stiamo
parlando
di
quella
meravigliosa
condizione,
nella
quale
ci
si
può
riconoscere
con
l'appellativo
di
“Vero
Collezionista”
di
qualsiasi oggetto inerente il periodo storico che più si predilige.
Nel
mio
caso
parliamo
di
tutto
quello
che
riguarda
i
personaggi
legati
alle serie animate degli anni 60'/80'.
Io
mi
definisco
un
Collezionista
dal
cuore
nostalgico,
sempre
alla
frenetica
ricerca
di
quei
giocattoli
con
i
quali
ho
passato
giorni
felici
della
mia
infanzia,
o
quei
giocattoli
che
per
molteplici
motivi
non
ho
mai potuto ricevere.
Ricordo
con
allegria
e
nostalgia
i
meravigliosi
anni
delle
scuole
Elementari,
quando
mia
madre
mi
veniva
a
prende-re,
portandomi
spesso
in
regalo
i
personaggi
di
Star
Wars
in
blister
della
Harbert,
si
proprio,
loro
quelli
che
oggi
valgono
migliaia
di
euro.
Personalmente
non
ho
mai
amato
questa
serie,
ma
ricordo
che
Darth
Vader
mi
ricordava
molto
Baron
Karza
con
il
mantello
di
Emperor
dei
Micronauti.
Erano
gli
anni
spensierati
e
meravigliosi
tipici
dell’infanzia.
Mio
padre,
mi
portava
spesso
con
lui
durante
i
suoi
viaggi
di
lavoro
e
fin
da
piccolo
ho
sempre
mostrato
un
particolare
interesse
per
i
viaggi,
senza
mai
immaginare
che
questa
altra
passione,
si
sarebbe
evoluta
a
tal
punto
da
portarmi
in
giro
per
il
mondo
in
tutti
e
cinque
i
continenti. ...Ero un giovane Magellano e ancora non lo sapevo!
Ogni
volta
che
andavo
con
mio
padre,
mi
ritrovavo
catapultato
in
un
mondo
fantastico,
fatto
quasi
sempre
di
simpaticissimi
Giapponesi
che
avevano
per
me
mille
attenzioni,
come
se
fossi
la
mascotte
dei
loro viaggi.
Era
probabilmente
un
lieto
presagio?
Nel
1984,
con
stupore,
ricevetti
il
mio
primo
pacco
dal
Giappone.
Era
un
regalo
che
mi
aveva
inviato
una
famiglia
di
Tokyo,
conosciuta
qualche
tempo
prima
e
con
la
quale
avevamo
stretto
una
piacevole
amicizia,
durante
un
Tour
in
giro
per
l'Italia,
che
ancora
oggi
perdura.
Mi
regalarono
un
oggetto,
che
scoprirò,
soltanto
dopo
molti
anni,
essere
diventato
molto
raro
e
di
grande
interesse
e
valore
collezionistico.
Si
trattava
di
un
futuristico
Walkman,
progettato
e
prodotto
dalla
Sanyo
per
conto
dell'
Aiwa,
utilizzato
per
testare
il
mercato
Giapponese,
un
prototipo
molto
difficile
da
reperire
anche
in
Giappone
Era
il
modello
MR-11,
della serie JJ con comandi Touch, completamente in lega leggera.
Un
oggetto
di
ultima
generazione
per
l'epoca,
con
mille
funzioni,
personalmente
mai
viste
prima.
In
Italia
sarebbe
stato
considerato
un
oggetto
fantascientifico.
Purtroppo
nell’arco
degli
anni
è
andato
distrutto.
Gli
anni
passavano
spensierati
e
tra
i
mille
ricordi
spiccano
quelli
dei
pomeriggi
di
primavera
passati
nel
Centro
di
Roma,
con
tutti
quei
meravigliosi
negozi
di
giocattoli.
Ogni
momento
era
giusto
per
farsi
regalare un balocco.
Stupende
erano
anche
le
serate
passate
a
visitare
il
Tevere
Expo,
atteso evento Capitolino, molto rinomato in quegli anni.
Fu
proprio
durante
una
vista
al
Tevere
Expo,
nell'estate
del
lontano
Luglio
1977,
che
sarebbe
accaduto
l'avvenimento
cardine
che
segnò
profondamente
la
mia
esistenza
dal
punto
di
vista
collezionistico.
Posso
affermare
con
certezza
che
fu
quello
il
giorno
in
nacque
dentro
di
me
quella
passione
collezionistica,
che
nell'arco
di
circa
15
anni,
avrebbe
dato
vita
al
leggendario
Robotoys.
Nonostante
avessi
una
giovane
età
ricordo
molto
bene
gli
avvenimenti
di
quel
tempo
e
soprattutto
quella
meravigliosa
ed
indimenticabile
sera
d'estate,
del
lontano Luglio 1977.
Era
una
tipica
serata
d’estate
ed
i
miei
genitori
mi
porta-rono
a
fare
una
passeggiata
presso
la
rinomata
fiera
Capito-lina
del
Tevere
Expo,
che
si
teneva
ogni
estate
sulle
sponde
del
Tevere.
Ricordo
ancora
tutte
quelle
bancarelle
colorate
una
attaccata
all’altra,
i
colori,
il
profumo
dei
dolci
e
quello
del
fiume
che
mi
ricordava
tanto
il
mare.
Naturalmente
come
tutti
i
bambini
ero
intento
a
guardare
tra
le
numerose
bancarelle
di
giocattoli
per
trovare
qualche
balocco
da
farmi regalare.
Camminando
notai
una
grande
bancarella,
già
conosciuta
nelle
passate edizioni, che vendeva moltissimi giocattoli.
Mentre
ammiravo
i
numerosi
toys,
fui
incuriosito
da
alcune
scatole
con
delle
immagini
raffiguranti
dei
personaggi
robotici
molto
particolari mai visti prima.
All’improvviso
si
avvicinò
il
giocattolaio
chiedendomi
cosa
desiderassi
di
bello,
io
rimasi
senza
parole
poiché
non
avevo
ancora
scelto
il
mio
giocattolo
e
incuriosito
da
quelle
sconosciute
scatole,
continuavo
ad
osservarle.
A
quel
punto
il
giocattolaio,
negli
anni
ricordato
come
l’omino
senza
capelli,
che
si
era
accorto
del
mio
interesse
per
quegli
oggetti,
mi
disse:
«
ti
faccio
vedere
dei
giocattoli
Giapponesi
che
mi
sono
arrivati
da
qualche
giorno
»
Sentendo
la
parola
Giappone
rimasi
subito
basito
e
nello
stesso
tempo
ancor
più
incuriosito,
anche
se
non
capivo
precisamente
di
cosa
stesse
parlando.
Essendo
quelli
gli
anni
del
boom
economico
Giapponese,
tutto
ciò
che
li
riguardava,
in
Italia,
era
sinonimo
di
precisione,
educazione
e
di
alta
fedeltà
della
Tecnologia.
Inoltre
non
tutti
sanno
che,
in
Italia
alcuni
giocattoli
robot
arrivarono
con
circa
un
anno
di
anticipo
rispetto
alla
messa
in
onda
della
relativa
serie
televisiva,
infatti
in
Giappone
queste
serie
animate
erano
già
state
trasmesse
diversi
anni
prima
e
quindi
il
loro
merchandising
era
già
ampiamente
sviluppato.
È
il
caso
appunto
di
Goldrake,
che
venne
trasmesso
in
Giappone
nel
1975
mentre
in
Italia
arrivo
soltanto
nell'
Aprile
del
1978
o
di
Mazinga
Z,
trasmetto
in
Giappone
nel
1972
ed
arrivato
in
Italia
nel
1980, quindi molti anni dopo.
Pensate
che
in
Giappone
il
Chogokin
di
Mazinga
Z,
era
già
considerato
oggetto
da
collezione
quando
fu
trasmessa
la
relativa
serie
in
Italia.
Era
una
prerogativa
tutta
Giappone,
quella
di
produrre
alcune
linee
di
Toys
di
alta
qualità,
destinate
già
in
partenza
a
diventare
oggetti
da
collezione.
All’improvviso
il
giocattolaio
della
fiera,
si
presentò
con
un
a
scatola
della
Mattel
con
dentro
il
Goldrake,
la
versione
piccola
quella
con
il
robot
che
veniva
sparato
dallo
Spacer
e
una
scatola
con
tutte
scritte
Giapponesi
con
dentro
il
robot
Gloizer
X
prodotto
della
Nakajima,
che
molti
in
seguito
scambieranno
per
la
copia di Goldrake...!
Anche
se
ancora
non
conoscevo
quei
personaggi,
fui
letteralmente
colpito
da
quei
robot
bellissimi
quasi
intera-mente
in
metallo
pesante,
ricchi
di
particolari
e
colori
sgargianti.
L’omino
mi
fece
vedere
come
funzionava
il
Goldrake,
inserendo
il
robot
all'interno
dell'astronave,
per
poi
lanciarlo
sul
tappeto,
premendo
un
apposito
pulsante.
Poi
fu
la
volta
del
Gloizer
X,
lo
aprì,
inserì
una
batteria
al
suo
interno
e
muovendo
una
leva,
accendeva
una
luce
ad
intermittenza
sul
petto
del
massiccio
robot
in
metallo.
Immaginatevi,
cosa
potesse
significasse
all'epoca,
per
un
bambino
che
era
abituato
a
giocare
con
i
personaggi
di
Superman
e
l'Uomo
Ragno
in
plastica
o
gomma,
vedere tutto ciò...!
Il
giocattolaio,
con
fare
soddisfatto
e
già
sicuro
della
mia
risposta
mi
disse: come ti sembrano? ti piacciono?
con
decisione
e
fermezza,
prerogativa
che
ancora
oggi
mi
contraddistingue,
mi
girai
verso
i
miei
genitori
e
la
mia
risposta
decisa
fu
soltanto
una:
sono
stupendi
me
li
comprate?
Dovete
credermi,
non
avevo
mai
visto
niente
di
simile
e
rimasi
letteralmente
ipnotizzato da quei personaggi pieni di congegni tecnologici.
Fu
così
che
i
miei
genitori
mi
comprarono
i
miei
primi
due
giocattoli
Robot
Giapponesi
che
innescarono
in
me
quella
passione
viscerale
per
questi
oggetti
che
tutt’oggi
mi
porto
dentro.
Nei
giorni
che
seguirono
giocavo
soltanto
con
i
miei
nuovi
eroi
Nipponici,
dei
quali
tra
l'altro
non
conoscevo
neanche
i
nomi.
Ma
attenzione!
la
grande
sorpresa doveva ancora arrivare...!
Passarono circa 8 mesi e arrivò finalmente quello storico giorno.
Erano
le
ore
19:00
del
4
aprile
del
1978
e
come
tutte
le
sere
su
Rai
due,
mi
godevo
i
miei
cartoni
animati
trasmessi
nel
programma
"contenitore
di
cartoni
animati"
intitolato
"Buonasera
con",
quello
presentato
da
Maria
Giovanna
Elmi,
la
bellissima
signorina
buonasera,
condotto
da
grande
Renato
Rascel,
che
ne
cantava
anche
la relativa sigla di apertura.
...il
suo
mitico
ritornello
recitava:
«Noi
siamo
piccoli,
ma
cresceremo
e
allora virgola ce la vedremo...»
Dopo
la
puntata
dell’uomo
ragno
accadde
quello
che
per
molti
di
noi,
della
Robot
Generation,
non
potrà
mai
essere
dimenticato,
infatti
venne
trasmessa
la
prima
puntata
di
Atlas
Ufo
Robot
alias
Goldrake! ...un successo clamoroso!
Fui
letteralmente
rapito
dal
grande
robot
Nipponico
paladino
di
giustizia.
Ma
la
sorpresa
più
bella
è
stata,
riconoscere
durante
la
sigla
di
apertura
il
giocattolo
acquistato
8
mesi
prima
alla
fiera!
non
potete immaginare la gioia...!
Il mio giocattolo preferito aveva ora un nome e che nome!
Ricordo
che
il
giorno
dopo
a
scuola
si
parlava
soltanto
di
Goldrake
,
invasori
di
Vega
di
Magli
Perforanti
e
Alabarde
Spaziali!
Quelli
di
Goldrake
furono
anni
meravigliosi!
Personalmente
lo
reputo
un
cartone
animato
veramente
educativo
perchè
ogni
puntata
potevi
apprendere
il
significato
di
Giustizia,
Coraggio,
Sacrificio
e
Lealtà.
Goldrake
combatteva
il
male,
sconfiggendo
gli
invasori
di
Vega
che
volevano conquistare il nostro pianeta.
Non
era
felice
nel
farlo,
ma
era
ben
consapevole
che
per
ottenere
una
pace
duratura,
doveva
battersi
ed
annientare
il
nemico
invasore
con
ogni
mezzo.
Un
nemico
che
certamente
non
avrebbe
mai
accettato di coesistere pacificamente con gli abitanti della Terra.
Negli
anni
che
seguirono
fu
un
vero
e
proprio
boom
del
settore,
e
subito
dopo
il
successo
di
Goldrake,
l’Italia
acquistò
centinaia
di
serie
animate Giapponesi e non solo robotiche.
L’Italia
era
oramai
invasa
da
giocattoli
e
gadget
di
ogni
genere
inerenti
i
personaggi
più
amati!
I
negozi
di
giocattoli
ne
avevano
a
centinaia!
Ogni
occasione
era
buona
per
farmene
regale
uno,
Natale,
Befana, Compleanni, Ottimi risultati scolastici ecc...!
Anche
mio
padre
quando
tornava
dai
suoi
lunghi
viaggi
in
Europa
mi
portava
sempre
un
bel
robot,
chiedendomi
prima
quale
desiderassi
o
quello che mi mancava per completare eventuali serie.
All’epoca
li
tenevo
tutti
dentro
una
grande
scaffalatura
messi
in
fila
dentro
le
loro
scatole
e
non
li
facevo
mai
toccare
a
nessuno,
al
massimo
ero
io
che
giocavo
con
quelli
dei
miei
amici.
Ero
molto
attento
nel
concludere
intere
serie,
consultando
gli
appositi
cataloghi presenti nei box dei vari Toys.
I
miei
genitori
che
apprezzavano
particolarmente
questi
toys,
spesso
mi
chiedevano
quanti
e
quali
mi
mancassero,
così
da
provvedere
a
sorpresa
al
relativo
acquisto!
Una
serie
particolarmente
amata
fu
quella
dei
Micronauti,
fortuna
linea
di
giocattoli,
composta
da
10
personaggi,
5
robot
e
5
cavalli,
che
tutti
noi
scambiammo
per
il
Jeeg
Robot,
senza
mai
riuscire
a
capire,
per
altro,
il
perchè
di
quei
colori
e
di
quei
particolari
che
si
differenziavano
dall’originale
che
ogni
giorno guardavamo in TV.
Gli
unici
che
avevano
la
testa
uguale
alla
serie
erano
i
due
cavalli,
Megas
e
Andromeda,
che
a
parte
il
colore
mantenevano
inalterate
le
fattezze estetiche del personaggio originale.
Di
fatto
si
trattò
di
una
linea
fake,
del
Jeeg
Robot
e
relativo
Cavallo
(Panseroid)
della
Takara,
prodotta
in
Cina,
dal
colosso
USA
"Mego"
che
li
commercializzò
massicciamente
in
mezzo
mondo.
Da
noi
vennero
acquistati
e
commercializzati
dalla
linea
GIG.
Probabilmente
fu
più
redditizio
creare
una
linea
fake,
che
importare
soltanto
qualche
“centinaia”
di
Jeeg
rimasti
invenduti
nei
magazzini
della
Takara
in
Giappone,
che
lo
aveva
commercializzato
ben
5
anni
prima
riscuotendo un clamoroso successo.
Il
Jeeg
robot
della
Takara,
non
venne
mai
importato
da
noi,
ma
venne
realizzata
questa
linea
denominata
“Micronauti”,
che
face
leva
sulla
grande
somiglianza
con
il
personaggio
originale
ottenne
moltissimi
riscontri
e
ovviamente
profitti,
con
una
produzione
massiccia
a
“basso
costo”,
considerando
che
non
venne
prodotta
in
Giappone ma bensì ad Hong Kong.
In
Italia
presero
di
fatto
il
"posto"
del
leggendario
Jeeg
Robot
D'acciaio.
Ogni
bambino
che
ne
ha
avuto
uno
ha
sempre
creduto
di
giocare
con
un
Jeeg,
senza
mai
capire,
per
altro,
il
motivo
di
quelle
differenze.
Fu
decisamente
un
astuta,
strategia
commerciale,
studiata
a
tavolino
e
di sicuro successo.
In
Italia,
comunque
arrivò
qualche
esemplare
di
Jeeg
Robot
originale
Takara,
ovviamente
non
a
livello
commerciale,
ma
bensì
grazie
ad
alcuni
dirigenti
che
lo
acquistarono
per
i
propri
figli
durante
le
loro
trasferte in Giappone.
Ricordo
bene
di
averci
giocato
nell'estate
del
1979,
durante
una
vacanza
al
mare,
a
casa
di
un
mio
compagno
di
scuola,
che
mi
confermò
che
gli
venne
regalato
dal
padre
di
ritorno
da
un
viaggio
in
Giappone.
Fu
mio
Padre,
la
prima
persona
che
mi
esortò
a
collezionarli,
ripetendomi
più
volte
che
un
giorno
avrebbero
avuto
un
grande
valore!
Probabilmente,
con
occhio
attento
e
già
da
esperto
collezionista,
si
rese
subito
conto
che
questi
nuovi
giocattoli
in
metallo
erano
una
novità
di
assoluto
successo
e
che
nel
tempo
avrebbero riscosso un clamoroso riscontro a livello collezionistico.
...Caspita se aveva ragione!
Poi
improvvisamente,
negli
anni
che
seguirono
ci
fu
un
periodo
in
cui
tutto
si
fermò,
la
Japanmania
dei
robottoni
nipponici
sembrava
essersi
affievolita
notevolmente,
ma
era
soltanto
questione
di
tempo,
il
"vulcano
dormiente"
in
realtà
si
stava
preparando
ad
eruttare
con
tutta
la
sua
potenza!
Nel
1988
qualcosa
cominciava
a
muoversi,
infatti
si
stava
preparando
il
terreno
per
la
nascita
di
una
nuova
era
per
questi
epici
personaggi.
I
bambini
che
li
avevano
tanto
amati
da
piccoli
stavano
crescendo
e
di
lì
a
poco
avrebbero
dato
vita
ad
un
fenomeno collezionistico di proporzioni globali impressionanti.
Il
fenomeno
si
stava
trasformando,
quindi
non
più
per
un
target
per
lo
più
fatto
di
bambini,
ma
un
fenomeno
con
un
target
prevalentemente
fatto
da
adulti,
che
altro
non
erano
che
quei
bambini
oramai
"cresciuti".
Dal
1988
cominciarono
a
ritrasmettere
le
serie robotiche più amate!
Chi
è
di
Roma
ricorderà
sicuramente
i
pomeriggi
passate
davanti
alla
TV
sintonizzati
sull'emittente
Junior
TV.
I
più
fortunati,
come
me,
che
avevano
già
da
anni
un
videoregistratore
VHS
poterono
registrare
intere
serie.
Junior
TV
divenne
famosa
anche
per
aver
trasmesso
quasi
tutti
i
film
animazione
giunti
in
Italia,
che
vennero
trasmessi,
nel
contenitore
TV
denominato
"Film
Week-End",
trasmesso
tutti
i
Sabati
pomeriggio
alle
ore
16:00
con
relativa
replica
la
Domenica
mattina
alle
ore
07:00.
Nei
primi
anni
anni
‘90
si
impose
un'altra
emittente
TV,
T.R.E.,
che
grazie
ai
cartoon
Nipponici
divenne
all'epoca la prima emittente Laziale.
Il suo slogan recitava: "T.R.E. l’amica di famiglia"
Anche
questa
emittente
ha
ritrasmesso
tutte
le
serie
robotiche
del
grande
maestro
Go
Nagai,
compreso
il
mitico
Space
Robot
e
Getta
Robot
G,
fatta
eccezione
per
Mazinga
Z,
la
cui
ultima
apparizione
TV
nel Lazio, risaliva alla meta degli anni 80 sull'emittente TVR Voxson.
Disegnavo
continuamente
i
personaggi
robotici
amati
e
mi
divertivo
a creare le custodie delle varie vhs registrate.
Continuavo
spesso
a
domandarmi
se
ci
fosse
qualcuno
che,
come
me,
avesse
la
mia
stessa
passione
per
i
robot
e
le
serie
animate
Giapponesi trasmesse in Italia.
La risposta non tardò ad arrivare…
…Come tutto ebbe inizio…
ROBOTOYSCOLLECTOR
La Vetrina del Mese
Un
Shikishi
di
Mazinga
Z
realizzato
appositamente
per
me
in
occasione
dell’incontro
con
il
Grande
Maestro
Go
Nagai
avvenuto
nel
1991
presso
la
Libreria
Marchio
Giallo.
Shikishi Originale di
Go Nagai