Gli Introvabili
Sotto
ho
inserito
alcuni
tra
i
più
rari
cofanetti
Super8mm
presenti
nella
mia
collezione.
Per
visionare
la
mia
intera
collezione
in
Super8mm,
16mm
e
35mm,
clicca
sui
due
pulsanti
sottostanti,
quello
posizionato
a
dx
ti
riporterà
alla
collezione
su
FB,
quello
a
sx al filmato su Youtube.
.
SUPER8mm
In
questa
pagina
tratteremo
la
nascita,
l’evoluzione
e
il
declino
del
formato
Super8mm.
Questa
pellicola
anche
se
non
rientra
nei
formati
professionali
è
sicuramente
l’unico
formato
che
poteva
essere
acquistato
in
una
confezione
scatolata
con
tanto
di
immagini
che
nella
maggior
parte
dei
casi
era
veramente
molto
bella,
specialmente per chi ha la passione di esporli in vetrina.
Il
formato
Super8mm
aveva
anche
una
grande
comodità,
infatti
il
poco
ingombrante
proiettore,
era
nettamente
più
adatto
ad
essere
tenuto
in
casa
o
trasportato
a
differenza
dei
suoi
fratelli
maggiori
16mm e soprattutto il gigantesco e pesante 35mm.
Naturalmente
per
chi
aveva
un
grande
spazio
a
disposizione
per
la
proiezione
ed
un
apposito
locale
dove
riporre
per
esempio
un
proiettore
35mm
e
16mm
il
discorso
cambia
notevolmente,
perchè
che
ricordiamo
che
questi
erano
formati
professionali
a
differenza
del Super8mm che, seppur ottimo, era destinato all’Home Video.
Nell’ottica
del
collezionismo
possiamo
dire
che
le
produzioni
animate
nipponiche
riscossero
moltissimi
consensi
,
infatti
tra
la
fine
degli
anni
60
e
i
primi
anni
80
vennero
riversate
in
super8mm
quasi
tutti
i
film
animazione
proiettati
al
cinema.
Poi
nei
primi
anni
80
quando
giunsero
in
Italia
le
prime
serie
animate
Giapponesi,
vennero
riversate
in
questo
formato
anche
le
serie
che
avevano
riscosso
maggior
successo,
per
esempio
Goldrake,
Mazinga
Z,
Capitan
Harlock,
Jeeg
Robot,
Ryu
il
ragazzo
delle
caverne,
Ape
magà, Remì senza famiglia, ecc..ecc....
Chi
colleziona
questo
materiale
dai
primissimi
anni
‘90,
ed
è
di
Roma
ricorderà
sicuramente
l’originale
vecchietta
di
Portaportese
che
insieme
a
suo
fratello,
vendettero
valanghe
di
cartoni
animati
in
super8mm
nell'ononimo
mercato"
o
la
simpatica
vecchina
di
via
Palestro,
senza
dimenticare
la
Mitica
proprietaria
di
“Mabi
Film”,
con
sede
in
via
“Po’”,
che
aveva
uno
dei
negozi
di
noleggio
e
vendita
Super8mm
più
grandi
d’Italia
e
nel
quale
era
possibile
trovare
tutti
le
migliori pellicole di produzione Giapponese in circolazione.
Ma ora cerchiamo di capire che cos'è il super8mm.
Origini e impiego
Il
formato
venne
introdotto
dalla
Kodak
nel
1965,
quando
il
mercato
del
home
cinema
era
ormai
in
fortissima
espansione
in
tutto
il
mondo.
Quasi
ovunque
operatori
dilettanti
si
impegnavano
a
girare
i
loro
film,
sia
a
soggetto,
sia
puramente
descrittivi
delle
loro
vacanze
o
di
avvenimenti
pubblici.
Molto
famoso
è
il
filmato
con
cui
Abraham
Zapruder
riprese,
con
la
sua
cinepresa
8
mm,
l'assassinio
di
John Fitzgerald Kennedy a Dallas.
L'8
mm
(detto
anche
"Doppio
8",
perché
la
pellicola
era
in
realtà
una
16
mm
e
veniva
tagliata
longitudinalmente
dopo
lo
sviluppo)
utilizzato
sino
a
quel
momento
forniva
risultati
egregi,
ma
non
era
di
facile
impiego.
Il
caricamento
del
film
era
manuale
e
doveva
avvenire
all'ombra
o,
ancora
meglio,
al
buio.
Richiedeva,
inoltre
(proprio
perché
la
pellicola
era
in
realtà
a
16
mm),
un
doppio
caricamento
della
cinepresa.
Per
questa
ragione
la
Kodak
iniziò
a
pensare
di
introdurre
un
nuovo
formato
di
più
facile
utilizzo.
I
dirigenti
della
casa
di
Rochester
individuarono
due
linee
guida:
il
nuovo
formato
doveva
essere
contenuto
in
caricatori
(oggi
sarebbero
definiti
"cartucce")
e
doveva
impiegare
in
modo
più
razionale
lo
spazio
disponibile sulla fettuccia di pellicola (sempre larga 8 mm).
Nacque
così
il
Super
8
mm
(aprile
1965).
Rispetto
all'8
mm
le
perforazioni
erano
più
piccole,
così
da
far
guadagnare
spazio
al
fotogramma
(circa
il
50%
più
grande:
5,36
mm
x
4,01
mm
contro
4,37
mm
x
3,28
mm
del
formato
precedente)
e
lasciare
spazio
per
la
colonna
sonora
magnetica
(inizialmente
la
pellicola
Super
8
venne
però
commercializzata
in
caricatori
senza
pista
magnetica).
Nei
caricatori
con
pista
magnetica
(proposti
al
mercato
solo
qualche
anno
dopo)
entrambi
i
lati
del
film
ospitavano
una
sottile
striscia
di
nastro
magnetico,
rispettivamente
di
0,8
mm
e
0,45
mm.
La
prima
(pista
principale)
era
destinata
a
ospitare
la
colonna
sonora;
la
seconda
(pista
secondaria),
che
in
origine
era
solo
una
"pista
di
compensazione"
(aveva
cioè
lo
scopo
di
evitare
che
lo
spessore
della
pellicola
fosse
diverso
sui
due
lati),
venne
in
seguito
usata
come
seconda
pista
audio
stereo
(in
tal
caso
destinando
la
prima
al
canale
sinistro,
la
seconda
al
canale
destro
di
una
registrazione
stereofonica)
o
come
pista
supplementare
per
montaggi
sonori
(quando
vennero
messe
in
vendita
cineprese
in
grado
di
registrare
il
suono in presa diretta sulla pista principale).
Con
questo
nuovo
formato
inoltre
la
Kodak
standardizzò
la
ripresa
a
18
ft/s
(fotogrammi
al
secondo).
Col
precedente
formato
8
mm
le
riprese
venivano
invece
solitamente
effettuate
a
16
ft/s
(la
velocità
di 18 ft/s era standard solo per le cineprese Bolex Paillard).
Sempre
col
formato
Super
8
la
Kodak
decise
di
mettere
in
commercio
pellicole
invertibili
a
colori
tarate
per
due
diverse
temperature
di
colore
della
luce,
luce
diurna
di
tipo
G
e
luce
artificiale
di
tipo
A
(le
più
diffuse).
Le
cineprese
Super
8
erano
perciò
dotate
di
un
filtro
di
correzione
cromatica
color
ambra
che
consentiva
le
riprese
anche
in
luce
diurna
con
pellicole
tarate
per
la
luce
artificiale.
Tale
filtro
veniva
disinserito
automaticamente
usando
il
caricatore
con
pellicola di tipo G.
Il
caricatore
Super
8
progettato
dalla
Kodak
aveva
però
due
difetti.
Il
primo
era
dovuto
al
pressore,
destinato
a
tenere
fermo
il
film
sul
piano
focale
durante
il
funzionamento
della
cinepresa,
che
era
stato
incorporato
nel
caricatore,
ed
era
di
plastica.
In
tutte
le
cineprese
prodotte
sino
a
quel
momento,
di
qualunque
formato
esse
fossero,
il
pressore
era
in
acciaio
ed
incorporato
nelle
stesse:
ciò
assicurava
un'assoluta
costanza
nella
resa
e
nella
stabilità
della
messa
a
fuoco.
Il
secondo
era
dovuto
al
fatto
che
il
caricatore
non
consentiva
alla
cinepresa
di
svolgere
la
pellicola
a
ritroso,
rendendo
così
impossibile
la
dissolvenza
incrociata.
Solo
quest'ultimo
fu
in
seguito
superato
dall'ingegnosità dei progettisti di cineprese.
I
difetti
insiti
nel
caricatore
Super
8
vennero
eliminati
dalla
Fujifilm
col
caricatore
Single
8,
che
non
ebbe
però
la
stessa
fortuna
del
Super
8.
Infatti
i
fabbricanti
di
pellicole,
salvo
appunto
la
Fujifilm,
adottarono il sistema Super 8.
Nonostante
i
difetti
progettuali
di
fondo
che
ne
hanno
certamente
limitato
le
prestazioni,
il
Super
8
è
un
formato
comunque
molto
usato ancora oggi.
Caratteristiche
Adoperato
in
modo
professionale
costituisce
una
valida
alternativa
all'uso
del
16
mm,
anche
considerando
che
la
risoluzione
del
fotogramma
Super
8
è
similare
a
quella
di
un
segnale
televisivo
in
HD
per
uso
domestico.
Ciò
consente
di
girare
in
Super
8
e
poi
di
riversare
su
nastro
o
DVD
conservando
il
calore
e
la
qualità
di
un
master
su
pellicola,
senza
però
sostenere
gli
alti
costi
pretesi
dal
16
mm o, ancor peggio, dal 35 mm.
Rinascita e popolarità nel nuovo millennio
Dopo
un
lungo
periodo
di
oblio
e
scomparsa
dagli
scaffali,
iniziato
negli
anni
'80,
quando
ormai
la
pellicola
(sia
a
livello
amatoriale
che
professionale) era stata data per obsoleta e definitivamente
SUPER8mm
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ARCHIVIO PELLICOLE IN PILLOLE
Le Nuove Avventure di
Capitan Harlock
Formato 16mm Colore Sonoro Ottico,
Composto da 2 Parti
Edito della Antoniana Film
Mazinga contro gli Ufo Robot
Trailer Cinamatografico
Formato 35mm
Colore Sonoro Ottico
Candy candy e Candy Cady e
Terence
Trailer Cinamatografici
Formato 35mm
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Jeeg Robot
Contro i Mostri di Roccia
Film Integrale Cinamatografici
con Trailer, Formato 35mm
Colore Sonoro Ottico
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16mm Trailer Spot Tv
Shogun Warriors jumbo (2 Spot)
Mupi Film
Serie Mazinga Z
Mupi Film
Goldrake
Proettore Chinon
Modello SOUND SP-330